Dalla presentazione del libro “La giusta fatica di crescere” di Paolo Sarti e Emanuela Trinci
“Se a un figlio vengono sottratte le fatiche dell’impegno e dell’esperienza personale sul campo, contemporaneamente, insieme con gli ostacoli gli togliamo pure la speranza: quella di potercela fare.”
In un’epoca in cui anche l’industria dell’infanzia si è prodigata per proteggere il bambino dalla “fatica” di sperimentare e di sbagliare, sono soprattutto la testa, il pensiero, l’affettività dei bambini che oggi rischiano malanni, carenze, inabilità, alimentando una generazione con forti contraddizioni: “senza sensi di colpa”, ma con grande “senso di inadeguatezza”, precocemente “grandi” e, insieme, fortemente dipendenti.
Dal ciuccio su misura alle scarpe senza lacci, dal termometro a infrarossi ai baby monitor: una miriade di “cose” oggi accompagna i bambini nei normali processi della crescita.
Così gli autori, senza puntare l’indice contro i genitori, ma piuttosto mettendoli in guardia dai falsi alleati, affrontano il “linguaggio delle cose”, riflettendo sul mondo privo di ostacoli che gli adulti hanno creato per i loro figli, ormai indiscussi sovrani, e insieme vittime inconsapevoli, di tante e varie futilità.
L’appello e i suggerimenti dei due autori si rivolgono a chi crede nella necessità che l’immaginazione abbia ancora posto nell’educazione e che serva restituire al bambino un suo fondamentale diritto: la giusta fatica di crescere!”
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